Se sono stati archiviati i dati in un volume di destinazione iSCSI, è possibile connettersi al volume iSCSI e ripristinare i dati. Il volume iSCSI consente di gestire i dati e di trasferirli su una rete.
Verificare che nel server di backup sia installata l'ultima versione del software iniziatore di iSCSI. Nei sistemi RHEL, il software iniziatore viene organizzato come iscsi-initiator-utils. Nei sistemi SLES, il software iniziatore viene organizzato come open-iscsi.
Procedere come descritto di seguito:
/etc/init.d/iscsid start
Il servizio sui sistemi RHEL è denominato iscsid.
/etc/init.d/open-iscsi start
Il servizio sui sistemi SLES è denominato open-iscsi.
iscsiadm -m discovery -t sendtargets -p <ISCSI-SERVER-IP-ADDRESS>:<Port_Number>
Il valore predefinito della porta dell'host di destinazione di iSCSI è 3260.
#fdisk -l
iscsiadm -m node -T <iSCSI Target IQN name> -p <ISCSI-SERVER-IP-ADDRESS>:<Port_Number> -l
È possibile visualizzare una periferica a blocchi nella directory /dev del server di backup.
#fdisk -l
È possibile visualizzare una periferica aggiuntiva chiamata /dev/sd<x> nel server di backup.
Ad esempio, supporre che il nome della periferica sia /dev/sdc. Tale nome della periferica viene utilizzato per creare una partizione e un file system nelle seguenti fasi.
# mkdir /iscsi
# mount /dev/sdc1 /iscsi
Nota: Quando si specifica il percorso di sessione nella procedura guidata di ripristino, è necessario selezionare Locale e immette il percorso /iscsi.
Esempio: <path>/iscsi
/dev/sdc1 /iscsi ext3 _netdev 0 0
Ora il computer di backup può connettersi al volume iSCSI e può ripristinare i dati in esso contenuti.
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